Sebastiano Maturi

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Frontespizio dell'opera di Sebastiano Maturi intitolata L'Idea di Hegel (1891)

Sebastiano Maturi (Amorosi, 16 gennaio 1843Napoli, 15 febbraio 1917) è stato un filosofo italiano, docente prima nei licei e poi nell'Università di Napoli.

Dopo i primi studi nella cittadina natale, si trasferì a Napoli ove conseguì la licenza liceale.[1] La frequentazione di Bertrando Spaventa e di Augusto Vera, lo introdusse alla filosofia hegeliana [1] destinata ad esercitare nel suo pensiero un'influenza duratura.

Laureatosi in giurisprudenza nel 1866, tre anni dopo vinse un concorso per uditore giudiziario [1].

Ottenuta l'abilitazione, insegnò filosofia nei licei di varie città [1]. Nel 1891, conseguita la libera docenza, tenne corsi di filosofia hegeliana nell'Università di Napoli fino al 1894, quando ritornò all'insegnamento liceale presso l'istituto Umberto I della città partenopea [1].

Dal 1898 iniziò una corrispondenza con Croce e Gentile, i maggiori esponenti dell'idealismo italiano, ai quali fu legato da un rapporto di amicizia.[1]

  • Soluzione del problema fondamentale della filosofia (1869)
  • La filosofia di Giordano Bruno (1878)
  • L'ideale del pensiero umano ossia la esistenza assoluta di Dio (1882)
  • Uno sguardo generale sulle forme fondamentali della vita (1888)
  • L'idea di Hegel (1891)
  • La filosofia e la metafisica (1894)
  • Principî di filosofia (1897)
  • Una relazione scolastica (1907)
  1. ^ a b c d e f Vedi G.L. Petrone, in Dizionario Biografico degli Italiani, riferimenti in Collegamenti esterni.
  • Mario Dal Pra, Il pensiero di Sebastiano Maturi, Milano, Bocca, 1943.
  • Augusto Guzzo, Maturi, Brescia, Morcelliana, 1946.
  • Antonio Gisondi, Forme dell'Assoluto. Idealismo e filosofia tra Maturi, Croce e Gentile, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2002.
  • Giletta Giovanni, Filosofia hegeliana e religione. Osservazioni su Sebastiano Maturi, Benevento, ed. Natan, 2017.

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